Impresa "Epica"

Marrakech - Siviglia, in un solo sorso...

(di Mauro Battaglia)

 

Ragazza di Marrakech

Piazza Djemma el-fna notturna

sull' Medio Atlante

valle del Draa

solo... nel deserto

percorrendo il deserto...

provati, molto, e accanto alle pecore...

singolare ritrovo

 

(da un topic del forum di Mototursmo)

 

A proposito di imprese:

 

Ne ho due in mente, per ora ne basta una: Marrakech-Siviglia d’un fiato.

Era il 1997, io Davide e Pablo. Per quanto mi riguarda, Africa Twin nuova di zecca, nera con fregi argento e bronzo, bella da morire!  Davide, Africa Twin 650, mitica ! Pablo, Transalp 600, trattata malissimo, ma andava sempre!

 

10.00 Partenza da Marrakech previa colazione con brioche e spremuta di arance (ma come fanno ad averle così buone in agosto?) in piazza Djemma el-fna. Carretti, auto "smoggose", asini, e forse qualche dromedario. Meta…  diciamo a nord.

 

Con andatura prudente ma convinta passiamo Beni mellal, Azrou, e arriviamo a Meknes nel tardo pomeriggio. Forse un po’ saturi di un paese , che per quanto bellissimo e intenso ... pure troppo ... denso!

 

18.00 Decidiamo di visitare un po’ alla giapponese la città (mancarla sembrava un peccato mortale). Pattuiamo con una coppia di ragazzi in motorino (tra i mille che si offrono) di essere accompagnati nei punti, forse un po’ scontati, ma da non perdere. E così sia la moschea Medersa Bou Inania e il Hari es-Souani, complesso impressionante che fece costruire Moulay Ismail (alcune notizie sul tipino...), pensate che solo la stalla ospitava fino a 12000 cavalli.

 

Vabbè, dopo una affrettata visita, si riparte in direzione Tetouan, nel frattempo si fa buio e ci ritroviamo a valicare il Rif in piena notte (tutte le guide lo sconsigliano caldamente).

 

01.00 circa Arriviamo a Tettouan, città berbera già toccata all’andata. Cerchiamo un albergo, e mille ragazzi in motorino ci propongono il “Paris”; sembra che in quella città ci sia solo quello (già frequentato all’andata). Ma il ricordo di una brutta esperienza con il gestore del garage, che tentò di prenderci in ostaggio pur di ottenere una spropositata cifra per il ricovero delle moto, ci fece desistere e proseguire. Nota informativa: “la mia africa” continuava a dare segni di inaffidabilità per malfunzionamento alla pompa di alimentazione fin da Mhamid (ultimo paese al confine algerino, poi il deserto)

 

E avanti pur !!

 

02.00 Optiamo per dormire lungo la costa mediterranea; siamo di fronte al mare, ma pensare di dormire in albergo, è come chiederlo in Costa Smeralda il 15 di agosto. Si prosegue....

 

03.00 Siamo alla frontiera di Ceuta, ci dicono che la nave sarebbe salpata di lì a mezzora...

 

05.30 Finalmente ci imbarchiamo. Nell’attesa abbiamo appoggiato le ossa stanche sui tappetini da campeggio di fianco alle moto, l'asfalto è lurido, ma forse noi eravamo peggio!

 

Arriviamo all’alba, le nostre facce erano oramai plissettate. Sosta al primo autogrill occidentale,

panino al prosciutto e birra (rispetto tutte le religioni, ma...), piazzale pulito dove manutenzionare le moto. Quella di Pablo la avviavamo spingendo fin da Mhamid, per batteria secca.

 

09.00 Ci incamminiamo verso Siviglia, e alle 10 circa, sveniamo per la stanchezza sotto un raro  e rado boschetto di eucalipti (forse c’erano 40 gradi), con le pecore che ci leccano le orecchie.

 

12.00 Siamo a Siviglia, alberghetti manco per l’anima, optiamo per il campeggio. Non male, c’è anche la piscina; scatta il bagno con "jeans e tutto" (magari incivile, ma ci stava). Piantiamo la tenda, una bella doccia, e poi in città. Aperitivo e cena sul Guadalquivir, mi fregano il casco sotto il naso, ma è tutto bellissimo.

Ancora oggi che lo racconto, vedo i colori e ne sento i profumi.

 

 

 

autogril europeo (finalmente!!)                                 campeggio, meglio di niente