IMPRESSIONI DEL VIAGGIO.

Ciao, mi presento, io sono Maurizio detto “Rigo”, diminutivo del mio cognome da più di 9… lustri.

Dopo il bellissimo tour intrapreso nello scorso WEEK-END all’isola d’ELBA, in compagnia degli amici e degli aggregati al gruppo motociclistico CRAL di Ferrara, mi è venuta di colpo… la voglia di mettere nero su bianco le impressioni vissute durante tutto il viaggio. Intendo tutto, dalla partenza fino all’arrivo, quando giri la chiave del cruscotto verso sinistra ottenendo l’effetto “salvataggio” dei file sul P.C./CERVELLO.

In pratica, dopo esserne sceso, guardi la tua fida due ruote … le fai un cenno di saluto, con malcelata propensione all’abbraccio.

Ma veniamo alle impressioni del viaggio.

Venerdì 17 è una data che incute imbarazzo ai più superstiziosi io per fortuna non ho di questi problemi la sveglia è suonata di buon ora, quando ancora intorno al verde della casa sono ammassati migliaia di uccelli le cui urla raggiungono i 99 decibel. La “Varaderona” è già pronta, ispezionata, oliata e caricata dalla sera prima … il tempo di connettere, doccia semi-fredda,   yogourtino e pronti per la vestizione che per me è un rito. Quando il rito ha termine sono già accaldato senza aver fatto nulla.

Giro di chiave… pzzzzzz tac dell’iniezione… spinta del pulsante on… e con dolce maestria meccanica i due pistoni iniziano il loro movimento alterno… tufi...tufi…tufi... a dir la verità non proprio regolare, anzi decisamente sfalsato…

Parto... un saluto alla mia vicina di casa buona ma curiosa e via a 30 all’ora con il casco aperto per trattenere gli odori della campagna e sentire la brezza dell’alba avanzata, la giornata è stupenda e preannuncia un caldo torrido…

Da Fiesso arrivo ad Occhiobello, tappa al distributore, con la gente che va e viene e mi guarda con invidia: loro infatti devono recarsi al lavoro… sì sì, confesso un po’ di cinismo!

Il serbatoio nero della “Varaderona” è pieno da far paura… ho davanti circa 400 km di autonomia.

Alle 7.45, dopo aver passato il ponte del Po quasi senz’acqua la cui superficie illuminata dalla sole emana una luce accecante e leggermente euforizzante, entro in Ferrara, città che ha segnato tutti i passaggi importanti della mia giovinezza e, con la calma interiore di questo venerdi 17, mi pare adorabile, piena di vita, ma allo stesso tempo vuota… come i quadri metafisici di De Chirico.

Arrivo in via Mozzo della Scimmia, dove mi attende Isabella con le due valigie dedicate della Honda mezze piene, mi saluta dal balcone; prima di fermarmi, noto un bambino di circa tre anni, con magliettina numerata 46 e berrettino a visiera che dice alla mamma: «Guarda mamma, Varentino Roffi…», ho sorriso e per un secondo mi sono sentito ammirato…

Un nuovo saluto cordiale alla mia compagna di viaggio, decisamente inappuntabile dal punto di vista del vestiario... e via all’appuntamento.

Arrivo puntuale in via Veneziani: il BAT e MARCO, rispettivamente responsabile 1 e responsabile 2 della Sezione moto, sono già attivi e decisamente concentrati a predisporre la ciurma… motorizzata. Con loro sono già presenti alcuni partecipanti al viaggio: ALE, ELE, MAURIZIO, DAVIDE, ANGELA; quest’ ultima, come Isabella, si è aggregata da poco al gruppo Motocral, le vedo comunque entrambe molto entusiaste!

Sono quasi le nove e mancano Ambro e Rita ….ooohh, qui serve un cenno particolare per la nuova, ma proprio nuova, aggregata al gruppo: in un colpo solo ha trovato interesse per la moto e per i viaggi in moto… logicamente è sottinteso che l’interesse maggiore è tutto per il pilota; mi fa piacere sapere che la mia amica Rita condividerà con tutti noi le sensazioni di un viaggio sereno e spensierato.

Ma ecco, sono loro, Rita è stratirata e sorridente... Roberto anche, MA ad un certo punto sentiamo: «SIV PRONT?!?» esclamazione del BAT seguita subito dopo da: «’NDEGNA» di Marco, che mi provoca un sussulto, offro il cinque alla ISABELLA seduta dietro che contraccambia: è un gesto di buona fortuna… reciproco.

Imbocchiamo l’autostrada a Fe Sud, con il mio telepass non mi fermo più al casello… mi creava solo nervosismo, biglietti, soldi... nel terzo millenio, mah…

Il prossimo appuntamento è fissato senza orario a Firenze Certosa, quindi in autostrada l’andatura è, diciamo così, individuale… sempre nel rispetto dei limiti…

Il traffico essendo un venerdì è decisamente intenso ma liscio; la strada scorre costante e il sole illumina la pianura dell’Emilia che sembra infinita e trasforma i propri abitanti in “marinai non veri”…  (emh è una canzone di Guccini)!

L’infinito però finisce a Bologna dove per lavori si sta incolonnati dietro ad auto e camion pronti a frenare al minimo cenno di sorpasso, sì perché le moto, per loro, sembrano immateriali…

Inizia il tratto appenninico dove è necessaria la massima attenzione a causa della costruzione della terza corsia e della variante di valico; dopo aver superato il tratto ci si immerge in una delle strade più belle del mondo, con colori e paesaggi che sembrano tanti fotogrammi ravvicinati di un film che stai vedendo comodamente seduto su una poltrona che a differenza del cinema ha due ruote ed un manubrio, almeno questa è la mia sensazione. Nonostante la mia vista sia focalizzata in avanti sono sicuro che anche nel sedile posteriore la mia fidata compagna di viaggio sta provando le stesse mie sensazioni.

In qualche tratto la velocità aumenta a livelli da… fuoricodice, ma subito la “Varaderona” se ne accorge e rallenta… Siamo al valico dove dai viadotti si vedono le vallate verdissime e dolcemente scoscese dell’Appennino tosco-emiliano; dopo l’ultima galleria in salita, arriva la discesa che ti obbliga a tenere le redini ben salde e il freno posteriore leggermente premuto per non aumentare la velocità senza toccare l’acceleratore… le gallerie si susseguono una all’altra ed incollato alla corsia di sorpasso procediamo spediti e sicuri verso Firenze; peraltro la stabilità della moto è indiscutibilmente perfetta.

Nel momento in cui si arriva alle ultime, corte e buie gallerie prima della “piana di Firenze” ho un senso di liberazione… per lo scampato pericolo. Sì perché, chi ha un pò di sale in zucca, credo convenga con me che la strada sarà bella, panoramica… ma è maledettamente insidiosa. Forse ciò è dovuto ai miei ricordi di camionista… sempre molto prudente comunque.

A parte alcuni lavori in esecuzione, io e la mia giovane compagna di viaggio (che per un attimo ho dimenticato di avere in sella, perché molto brava e discreta) arriviamo all’uscita di Firenze Certosa: passo sotto al raggio e... pigramente si alza la sbarra del casello…. visto uno spiazzo sulla destra mi fermo… il motore della “Varaderona” sembra volermi dire «beh, già fermi?», tanto è regolare e silenzioso.

Le prime impressioni, scesi dalle moto, soprattutto per le dolci compagne di viaggio, sono varie ma fondamentalmente identiche… pipì, ppppiiiiipììììì. Al suo arrivo il nostro presidente, dopo un consulto rapido del percorso ed alcune disposizioni di servizio, coglie l’attimo per svolgere la funzione di cui sopra dietro ad un cespuglio… azione prontamente imitata! Ad un certo punto si sentono «Siv pront» e «’ndegna», beh chissà perché, quando sento queste parole, pur restando sempre concentrato e pronto, vengo colto di sorpresa… e allora via a rimettere giubbino, foulard, un guanto... occhiali, casco e poi l’altro guanto… nel tempo record di 30 secondi, però devo migliorare…

Il tragitto scelto è la super per Siena, poi Volterra, oh ragazzi, siamo in Toscana, terra che ci viene invidiata da tutto il mondo a ragion veduta, perché percorrendo le sue strade a bassa velocità ci si rende conto di quanto l’ALTISSIMO abbia fatto quel giorno un lavoro egregio…

Marco, “the boss”, con la sua stupenda BBMMWWona è il battistrada del gruppo ed ogni tanto ci segnala qualche specie di volatile che difficilmente si vede dalle nostre parti; Isa dietro di me credo sia stata talmente attenta che ha colto tutte le segnalazioni… io ancora adesso sto cercando di focalizzarle…

Ormai è un pezzo che si gira e, come succede in questi casi, lo stomaco inizia una serie piccoli lamenti, sulle prime quasi impercettibili, anche perché sopiti dalle estasianti vedute che si presentano al cervello, poi però ha il sopravvento. Siamo intanto arrivati a Volterra, città di origini etrusche con splendidi palazzi rinascimentali che ti lasciano lì un po’ a bocca aperta… e dentro di me mi sovviene un confronto improponibile: tra le brutte case del nostro tempo… e queste meraviglie!!!! Dopo un primo stop all’ombra in un viale alberato di Volterra, il Bat ci dice che il posto per un piccolo spuntino è più a valle, quindi…«siv pront» e «’ndegna» e via in sella… Isa, brava come il sole, è prontissima… Si riparte!

Dopo solo una dozzina di curve si arriva… la sensazione che subito mi è venuta alla mente è quella del Saloon stile far west. Infatti la moto l’ho legata alla staccionata come i…

    La purosangue “ nippoispanoitalica “ legata alla staccionata…

Il gruppo seduto su vecchie panchine di legno pesantissimo con tavoli talmente grossi da imperlinare, se tagliati fini, tutta casa mia, inizia l’ordinazione, molto difficile: i piatti più gettonati sono comunque la finocchiona col formaggio e la tagliata.

La vista è di quelle classiche toscane, dolci colline e vecchi manieri o conventi disseminati qua e là.

La foto che ho inserito è più eloquente di mille parole…

Veduta della Toscana nella zona di Volterra.

Intanto l’oste ci porta le prime ordinazioni, accolte da un ooohhh… Isa nel frattempo è tornata al purosangue per eseguire l’operazione di svestizione... infatti un maremmano poco distante sembra turbatissimo… purtroppo ho immortalato solo la parte finale…

Isa in mano i pantaloni…….

L’operazione effettuata da ISA, non so perchè, ha creato nel gruppo oltre che un certa allegria, anche una smisurata voglia di coccole che le consorti/compagne hanno richiesto in modo esplicito ai loro compagni/consorti… ne allego una carrellata…

TRUUUUU TRUUUUUUU- Angela e Davide …care le mie tortorine…

TRUUUU TRUUUUUUUU – Barbara e Roberto…che classe…

Volutamente scura per essere andati oltre …annusamento dei capelli…Rita e Roberto (Ambro)

Addirittura ELE ed ALE si gustano un film…por…! Ale è quasi estasiato…

Come si è notato l’allegra compagnia pur hosì piccina – ormai mi sto immedesimando nella parlata Toscana – è quanto mai affiatata e spensierata, fino ad arrivare al punto di permettermi un prezioso “autoscatto” azione molto difficoltosa… infatti

In primo piano Davide, Bat, Angela, Rigo (mezza faccia) Isa, Ale, Ele. Marco che stà ancora a magnà

Beh, lascio a voi ogni commento…

Il pasto, allietato dalla bevanda toscana per eccellenza – il vino doc – c’ha creato un leggero abbiocco e per questo Isa ne ha subito approfittato…

Isa sssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss

Dopo che Isa ha fatto riposare le membra, si riparte… in un primo momento si pensa di fare la strada interna per Larderello, poi però constata l’ora, il Bat ha optato per quella che prosegue verso Cecina, costeggia il mare ed arriva a Piombino.

Il percorso è molto bello, ma il caldo si fa sentire, tutto sommato comunque il viaggio prosegue spedito. Isa è sempre impeccabile ed ogni tanto mi fa sentire la Sua presenza con un dolce, ma energetico tocco, delle spalle.

Sono le 15.45: siamo quasi arrivati

Eccoci a Piombino… un po’ stanchi ma vogliosi di ELBA…

L’attesa è abbastanza breve, infatti al cenno del mozzo entriamo nel traghetto piano piano… posteggiamo le belve sul lato sinistro della nave e l’addetto le lega per bene.

Salire sul ponte superiore mi fa tornare alla mente alcune brevi crociere fatte con l’allora moglie… senza moto però!

Lo scambio di opinioni ed i racconti di precedenti vacanze in luoghi ameni, sempre molto interessanti, fanno volare il tempo… infatti siamo già arrivati a Rio Marina: via! apertura dei portelloni e...

Eccoci all’isola d’elba !!

La giornata di sole splendido, la libertà della moto e una compagnia stupenda mi creano un mix che io consiglio a certi fruitori di sostanze dopanti…

Il Bat individua il sito del soggiorno e, dopo aver eliminato alcuni indumenti decisamente troppo pesanti, si parte per la doccia tanto attesa, finalmente ecco il posteggio, si scarica… e ci si ritira nella stanza, la mia è singola, piccola ma carina.

Faccio subito la prova del letto, eccellente… tento di alzarmi ma una forza magnetica mi trattiene… lascio fare, quando tale forza ha termine, finisco di compiere le azioni necessarie per prepararmi alla cena… oramai è quasi buio e le sagome delle dolci colline verdi dell’Elba sembrano tante nuvole nere retrolluminate dalla luce residua del sole: esprimo le sensazioni che provo al telefono con la dolce metà e mi dispiace non sia con me…

È pronta la cena e come d’incanto in 3 secondi siamo quasi tutti seduti a scambiarci le opinioni vissute durante la giornata. 

che belli e sorridenti … in particolare Sibi e Giovi

Un cenno di completa ammirazione lo devo fare per la neo-motopatentata Sibilla che utilizzando il Monster appartenuto al marito THE BOSS Marco, si è sorbita, con il prezioso supporto dell’esperta ed oramai collaudata GIOVI ( CHE GRINTA) i tanti km.

Assicuro che l’ammirazione è reale, anche perché le mie vicissitudini mi hanno visto combattere con l’assoluta, incomprensibile ma motivata paura della moto… delle donne… mah sarà

Questa è Tsuna, splendido esemplare di cane femmina, buona affettuosa ma tremendamente maldestra

Dopo un numero imprecisato di chiacchere e di risate parto per la stanza, prima però ne approfitto per una visitina alla “Varaderona” dormiente: tutto ok, ‘notte!

 

All’indomani, mi sveglio alle 6 – la luce filtra dalle finestre – poco male, un sole stupendo mi invita ad uscire, così percorro un breve tratto della bellissima strada che passa davanti all’hotel, ne approfitto per scattare alcune foto molto suggestive.

Al mio arrivo la colazione è già servita… e con molta calma la stanza si riempie… i volti sono assonnati ma distesi ed in alcuni casi sorridenti! 

L’Inge Vincenzo con consorte Dott. Mariella, due persone stupende

Finita la colazione ci si prepara per un itinerario a scelta, io ed Isa optiamo per il giro completo dell’isola, compresa la puntatine in una delle tantissime spiagge esistenti.

La giornata è a dir poco eccellente, molto caldo, ma con una leggera brezza che ti dà stimoli già vissuti in altri viaggi in moto, ma nonostante ciò sempre nuovi. Isa seduta dietro guarda in silenzio il paesaggio, ogni tanto mi avverte della sua presenza con commenti che data la presenza del casco non sono in grado di cogliere.

Arriviamo nel frattempo a Marciana Marina, bel posto, nel centro c’è un pò di gente attiva nelle spese o seduta ai tanti bar panoramici. Ci fermiamo in una piazzetta e, accaldati, scendiamo per alcune foto…

ISA E GIOVI (mitica) foto presa in curva con asfalto ruvido…

 Poi come al solito sono passato all’autoscatto, volevo immortalarmi, ma… dopo lo scatto, come per incanto, si sono impressionate la mitica Giovi ed l’altrettanto mitico Marco… 

adesso che la vedo bene…c’è anche ISA …ma dov’era ???

Riposati, rifocillati, ed espulsi i liquidi in eccesso, si riparte, per la verità un pò scaglionati a causa delle diverse volontà di gestire il tour in libertà.

Quindi il Bat, Marco, Roberto, Barbara, io ed Isa, dopo il solito «SIV PRONT» e «’NDEGNA», si parte per la zona più ad ovest dell’isola che, io da profano del mare, ritengo anche la più bella e suggestiva. La strada è stupenda con curve strette ma panoramiche, infatti devi scegliere – o guidi o guardi l’orizzonte – io cerco di fare entrambe le cose con prudenza, la riprova della quale è l’assoluta mancanza di paure… da parte della mia inquilina posteriore.  

Ad un certo punto ci fermiamo in uno spiazzo dal quale si vede un paesaggio mozzafiato… noi dall’alto vediamo un mare che sembra una tavola, illuminato dal sole con una leggera foschia di caldo percepita a livello dell’orizzonte… tante piccole e grandi barchette che scorazzano nel suo centro. Mi sembra che qualcuno abbia in mano un telecomando per farle muovere… In lontananza si scorge una sagoma più scura senza contorni che alcuni dicono essere la Corsica, mah sarà, io ci credo comunque... tanto è intenso e sereno lo stato d’animo che riescono ad infondere certe immagini…

Decidiamo di immortalare il luogo, ma soprattutto le nostre anime, sopra ad un ceppo di granito sul quale è riportata la scritta in antico etrusco… Costa del sole o qualcosa del genere: la prima è Isa… 

La divaricazione è quasi perfetta...

... POI NON POTEVA NON ESSERE IMMORTALATO IL BAT...

…  Lui sì che ha una divaricazione perfetta !!

Dopo queste immagini del granito, ho avuto l’idea di fare assieme ad Isa il mio solito autoscatto e…

Come si nota la stabilita è molto precaria… quindi devo tenere agganciata Isa

Bene, quella che doveva essere una brevissima fermata, in realtà è stata una sosta prolungata e rilassante.

Quindi si decide di ripartire alla volta di una spiaggia, dove mangiare, prendere il sole e fare il bagno, non necessariamente in questa sequenza.

Siamo oramai a metà giornata , il caldo esterno sommato a quello proveniente dalle moto è talmente intenso che per un attimo mi è venuta voglia di guidare in costume… cosa assolutamente da non fare… i paesaggi ed i borghi si susseguono l’un l’altro…tutti bellissimi e caratteristici ma di cui non ricordo i nomi. Ora comprendo perché Napoleone I si è fatto costruire sull’isola una villa mega… ma lui aveva in mente la guerra… Io a volte mi chiedo perché la gente si spara addosso, si droga, si insulta, salvo poi fare pace, andare in comunità in un luogo ameno, chiedo scusa….va beh scusate lo sfogo, non c’entrava nulla…

Stiamo costeggiando il mare con calma, le curve si susseguono una all’altra con una fluida, paciosa ed entusiasmante cadenza che dopo un pò, se non fosse per la presenza del passeggero e per le mille attrazioni visive che stimolano in tutte le maniere, ti trovi all’interno di un déjà vu… sì insomma, mi sembra di aver percorso quella strada decine di volte…

Finalmente arriviamo nei pressi di una magnifica spiaggia dove, vista l’ora e la voglia di riposo al sole, mi fermo e dopo aver riposto le moto al sicuro, mi ritrovo immerso in una strepitosa selva di bikini indigeni di tutti i colori… ma…un attimo… anche alcuni molto familiari… 

uaoooo… Isa ha deciso che…

Ma non è finita...

ri---uaoooo …anche Rita ha deciso di sfoggiare…

Oddiomamma, mi devo riprendere, quindi faccio un bagno nelle bellissime acque dell’Elba, logicamente dove si tocca perché come nuotatore sono decisamente un peso solido non galleggiante… Intiendes…

La fame si fa sentire e quindi ci si raccoglie a pranzare quasi in sacro silenzio…  

alcune diverse tipologie umane nell’atto di consumare il pasto…

Tra discorsi impegnati e qualche impressione sulle moto possedute, il tempo scorre tranquillo e sereno, rotto solo da una certa ilarità di chi mi vede in quel momento…

Infatti colto da bisogni impellenti noto con vivo disappunto di aver dimenticato in albergo le ciabatte da spiaggia, la necessità aguzza l’ingegno, per cui nonostante il caldo asfissiante e la tenuta balneare… pian piano mi convinco che l’unica maniera per poter accedere al bagno è indossare gli stivali da moto, che pur essendo in membrana traspirante, rinfrescante e antisudore... portano la temperatura interna a 88 ° C!

Subito non ho ben inteso il motivo per cui due o tre bambini vicino a me continuavano a guardarmi esterrefatti. Solo alla sera la Giovi mi svela con la sua solita classe l’assurdità della mia mise estiva… per fortuna siamo motorbikers e quindi adattabili a tutto.

Il rientro dalla spiaggia è come al solito molto calmo ed itinerante, la strada a sud dell’isola è bellissima e al tramonto assume un fascino particolare, dovuto in parte ai colori, intensi come mi è capitato di notare in Sicilia ed in Grecia.

Bene, dopo il rientro ed una doccia ritemprante mi aspetta la cena, prima però mi dirigo con circospezione nella parte terrazzata dell’hotel dove regnano una vista ed una pace indescrivibili… è a quel punto che vedo e comprendo il motivo per cui il nostro The boss e megapresidente è sempre così calmo, rilassato, pronto a comprendere i nostri punti deboli e dare il suo tantrico consiglio… mammacara…

(aiò pers al cont) - Isa è neolaureata nel massaggio afroindopakistanotirolese……

Visti gli effetti molto positivi sul Bat, Isabella convince anche me a subire la stessa ….tortura… del massaggio «mo socc! ac ben cà stag tantra». La sensazione dovuta alla professionalità ed alla bravura della Dott. Isa portano pian piano ad uno stato di benessere totale che aumenta la predisposizione alla serenità.

A tale serenità contribuirà anche la cena servita dall’hotel… composta da un antipastino di pesce, primo, secondo, dolce e caffè… particolarmente buona ed abbondante.

Barbara presa da effettiva bontà divide con TSUNA il dolce… che sembra gradire!   

La serata, dopo la cena si avvia alla conclusione e, tutti radunati sotto al padiglione dell’hotel, ci si scambia goliardiche frecciatine che in certi casi sono veri e propri k.o., come quello che ho subito io con la Giovi… i fatti: la Dott.ssa passando tra la mia sedia e la poltrona antistante, per la verità separate da uno spazio esiguo, mi colpiva allo zigomo sx con il suo… pettorale dx (5 misura) procurandomi la sospetta lussazione dell’occhio, quando si dice muscoli d’acciaio…

Nel parterre c’è la mitica biondissima Patty, consorte dell’altrettanto mitico Rambo, che presa da strana… nostalgia per un recente viaggio a Cuba sta orgogliosamente fumando un sigaro stile Che… con l’immancabile bicchiere di rhum o tequila??… Vicino a me c’ è Angela, simpaticissima compagna del potente Cinco, con cui scambio alcune opinioni sulla gioia di vivere. Immancabile il MARCO the boss number 2 che con perfette imitazioni delle colombe in amore TRUUUU...TRUUUUU... rimarca lo stato di alcuni di noi.

Ma ad un certo punto la tensione sale… l’aria diventa estremamente pesante, i fumi dell’acqua,  associati al forte brusio, non permettono al Bat di far sentire la richiesta di informazioni circa la partenza di alcuni di noi all’indomani, ma ecco che interviene il potente Ambro che con un potente timbro di voce mette a tacere la ciurma…

Raccolgo le ultime forze, mi alzo e dopo un saluto generale, mi avvicino alla stanza… prima però faccio la solita puntatina nel parcheggio dove stanno dormendo le mitiche… e volgendo lo sguardo alla ruota posteriore della “Varadero” prima serie di Vincenzo noto che la gomma è completamente a terra. Verosimilmente ciò è dovuto al pessimo stato della copertura.

Al mattino successivo mi sveglio prestissimo preparo la valigia la carico sulla “Varaderona” e vado, con un pò di anticipo, a fare colazione. Il traghetto per il ritorno è fissato alle 9.50.

Rimango a guardare, prima di partire, il Bat, che con volontà e predisposizione aiuta Vincenzo e Mariella a riparare con uno speciale kit la gomma posteriore… ho saputo il giorno dopo che i due ragazzi sono arrivati a casa senza problemi… un plauso al Bat che ha sempre creduto nella tecnica.

Io ed Isa saliamo nel traghetto, dove come all’andata lego la moto, la giornata è limpida e soleggiata, ne approfitto, dopo esserci sistemati in poppa, per rimettere in pratica le doti dell’autoscatto e…

una autoscatto ricordo del viaggio Elba in moto

La breve ma intensa vacanza all’ELBA volge al termine, e come sempre succede quando si vivono momenti intensi e sereni come questi, è difficile non pensare che essi siano unici come la vita di ognuno di noi!

Come il mare in questa foto…

Non si vede anima viva ma è pieno di vita…

Un saluto

Rigo