IRAN 04

Una california verso la Persia - 1° tempo

( le foto bordate sono ampliabili)

 

Repubblica Islamica dell’Iran

 

 

75 milioni di persone

1.650.000 kmq

Capitale Tehran (15 milioni)

Capitale religiosa Mashad

Capitale Culturale Shiraz

Popoli:

Persiani 55% - Azeri 25%

Religioni:

Sciiti 89% - Sunniti 9% - Zoroastriani 2%

Geografia:

In prevalenza altopiano sopra i 1.200 mt

e deserto misto

10.000 Rial (1.000 Toman) = 0,93 Euro (1,16 Dollari)

 

 

PARTECIPANTI

 

Simone Marchetti di Cameri (NO) e Tamara Marzolla di Novara

CaliforniaEV 1100 ie RossoPanna

Viaggi in moto:

Mezza Europa

Grecia e Turkia Mediterranea

Norvegia, Finlandia e Svezia

Turkia e Curdistan

Tunisia

 

Davide De Vivo di Napoli ma residente a Bari

TDM 850

Viaggi in moto:

Senegal tutto via terra 18000 km !!!

Tunisia, Libia, Egitto e Israele!!!

Turkia, Siria e Giordania

Grecia e Turkia

Mezza Europa

Capo Nord

(Davide è un mito!!!)

 

 

Domenico Tortorella un calabrese residente a Milano

SuperTenere 750

Viaggi in moto:

NESSUNO!!! (PERDONAMI!)

 

 

 

UN VIAGGIO INIZIA CON "L'ILLUMINAZIONE"

 

Ogni viaggio inizia sempre tempo prima di percorrere le strade...

Forse l'Iran è sempre stato un paese ritenuto da tutti "poco sicuro", "troppo integralista", l'ultimo ostacolo per raggiungere via terra "l'oriente" e, per questi motivi, da snobbare...

Purtroppo tutti questi fattori fanno scaturire ai viaggiatori come me una certa curiosità, una voglia di "verità", fascino dell'imprevisto...

La voglia nasce, quasi per gioco, la prima volta che mi catapulto dalle comuni strade d'Europa al fascino d'oriente della Turkia...

La decisione, di intraprendere quel viaggio, era stata presa in tutta fretta, solo una settimana prima...

Per me, un quasi-ateo per eccellenza, libero da qualsiasi ideologia (anche se a volte non sembra), gettarmi in Turkia è stato uno shock positivo, ma pur sempre uno shock!

La magia di Istanbul, la pelle d'oca che ti viene passando il bosforo, quel profumo d'oriente, i minareti questi sconosciuti...

Trovarsi faccia a faccia con una realtà, finalmente diversa da quella a cui siamo abituati...

Il calore della gente ti lascia a bocca aperta!

L'anno dopo decido di andare in scandinavia, in particolare la Norvegia (la Norvegia, non CapoNord).

Bellissima, ma non mi bastava, e, dopo averla girata tutta, mi ero accorto di aver fatto 13300 km nel nulla.

Paesaggi bellissimi al di fuori delle comuni rotte turistiche, volevo entrare a contatto con la gente e con la loro cultura.

A nulla sono serviti i miei sforzi di non percorrere la via che porta a CapoNord, una via solcata da turisti che arrivano sul tetto d'Europa tutto d'un fiato ma che spesso tralasciano i dintorni dei luoghi che hanno percorso, perdendosi la parte più bella di un viaggio...

Il contatto con la gente del posto e la loro realtà.

La gente era troppo fredda (e ce credo!), non mi sentivo a casa, mi mancava qualcosa...

Pur vagando in mezzo a panorami incredibili prendo coscenza del fatto che avrei dovuto voltare pagina, che era arrivato per me il momento di conoscere il mondo (nel mio piccolo), ma quello vero!

Da tempo leggevo la rivista Mototurismo da cui traggo sempre ottimi consigli...

Un giorno, andando sul sito provo a scrivere sul Forum, ci metto un po’ a comunicare con i "Mototuristi" e, per caso conosco subito Silvia.

E’ di Siena, dove ho trascorso tra i momenti più belli ed istruttivi della mia vita e dove ho ancora grandissimi amici...

Parlando del fascino d'oriente mi presenta su YahooMessenger una sua amica iraniana...

Non so perchè mi vengono subito alla mente due ragazzi iraniani conosciuti due anni prima ad Istanbul, mi scatta la molla...

Conosco questa ragazza, si chiama Azar, poco dopo altri ragazzi, Ramin, Ali (medico di Ferrara), Mustafa, Elham, Negar...

Spettacolo parlano tutti italiano e sono simpaticissimi, ma gli iraniani non erano tutti dei delinquenti?

Un giorno Azar mi fa presente di conoscere un ragazzo italiano che è stato in Iran in moto! NOO MA DAIII !!!

Me lo faccio presentare, è Massimiliano un ragazzo che all'epoca viveva a Milano (ma è siciliano) e indovinate che moto ha... ??? :¬)

Parlo con lui e mi racconta del suo viaggio in Iran che ha fatto insieme ad un altro ragazzo di Milano con un'AfricaTwin...

Rimango incantato dai suoi racconti, sembra tutto l'opposto di quello che si sentiva in giro.

Cominciano le ricerche: siti internet, libri, foto, racconti di viaggio, tutto sembra coincidere...

Parlo con dei conoscenti e mi danno subito del matto, altri, solo alla parola "Iran", chiudono il discorso e mi fanno addirittura il muso.

Effetto 11 Settembre? Effetto pacifismo estremo?

No, effetto coglionaggine!

Sono convinto a continuare le ricerche, che faccio?

Consulto subito chi è più esperto di me, scrivo nel Forum di mototuristi!

Vengo subito insultato come un cane, addirittura alcuni mi dicono che nella sola Turkia si narrava di viaggiatori derubati, rapiti, uccisi, e che cazzo stuprati no?!

La Turkia che ho visto non aveva nessuno di questi connotati, allora chiedo in giro e scopro che alcuni amici erano stati in Turkia 15 anni prima e si erano trovati benissimo...

Il titolare della Libreria Vel di Sondrio (mio fornitore ufficiale di mappe e libri) era stato in Iran all'epoca della rivoluzione di Komeini e anche lui si era trovato benissimo.

Bah! Sarà soggettivo o è stata sola fortuna??!!

Finalmente arriva il momento di conoscere dal vivo qualche mototurista (provateci voi dal morto hiihih); una certa "Monica" si prende la briga di organizzare un incontro di forumisti e, anche se conosco virtualmente solo Silvia, ci vado.

Arrivo a Cissone nel cuore delle langhe sotto ad Alba e, prima di arrivare al punto di ritrovo, incontro proprio Silvia sulla strada insieme ad altri due ragazzi, uno con un'AfricaTwin (Agostino) e l'altro con un TDM (Damiano).

Scambiamo due parole e Silvia mi dice "Sai, Agostino è stato in Iran...". Io ribatto subito "Agostino ma sei mica stato in Iran con un ragazzo che ha una California e si chiama Massimiliano??!!" - "Certo!" mi dice lui - "ma come fai a conoscerlo!!"...

Pazzesco come è piccolo il mondo!!!

Agostino mi racconta un po dell'Iran, e riprendo la carica!

Nel frattempo Agostino, Silvia e Damiano diventano buoni amici che incontro sempre con grande piacere per qualche "giretto"...

Continuo a parlare ed informarmi con Azar e tutti gli amici iraniani, insistono di andarli a trovare, come posso perdermi questa occasione??!!!

Ok, decido, quest'anno vado in Iran!

Alla facciazza di tutti!!!

Cosa mi serve?

Visto, Carnet de passage, patente internazionale e tanta, tanta voglia di moto.

Tamara non è proprio convinta, anzi viene solo perchè ci deve venire...

Comunque resta sempre il mio insostituibile zainetto da competizione, quante donne mi avrebbero seguito???!!! SMACK!

Preparo il visto grazie a Fariba, un'amica iraniana di mia sorella che vive a Torino, MITICA!

Agostino e Massimiliano mi dicono che il Carnet potevo non farlo, bastava fare un foglio provvisorio di transito una volta arrivato alla frontiera "Sai poi al limite qualche mancetta...".

Parto! Faccio in una volata i 4000 km che dividono Novara dal confine Turko/Iraniano, ovviamente non tralasciando le bellezze che incontro nella parte orientale della Turkia (ma questa è un'altra storia...).

Panico, supero la frontiera Turka, sono in Iran! Che angoscia!

Passo la giornata, la notte e la mattina in frontiera per fare questo benedetto foglio provvisorio.

Alla fine mi dicono che avrei dovuto lasciare la moto due giorni nel loro magazzino per “fare dei controlli”...

Perdo letteralmente la pazienza, comincio a litigare e ad insultare tutti (rischio qualche manganellata) e alla fine me ne vado, torno in Turkia!

Telefono ad Azar che ci aspettava, le racconto l'accaduto, aveva preparato tutto per il nostro arrivo, addirittura dei biglietti per un concerto ed una cena con la sua insegnate di italiano...

In preda all'agonia gli prometto che sarei riuscito ad andare in Iran, costi quel che costi!!!

Che nervoso, avrei staccato la testa a chiunque mi fosse passato vicino!

Ancora incazzato, visto che ero li,  visito praticamente tutto il Curdistan, riassaporo la gentilezza delle persone semplici che incontro per la strada, quell'atmosfera unica.

In Capadocia conosco due mototuristi italiani di Ferrara, si chiamano Angelo e Cristiana...

Passiamo alcuni giorni bellissimi con loro.

La cosa che mi colpisce subito di loro è il non-panico dipinto nei loro occhi quando gli racconto dell'Iran.

Non sono solamente due grandi viaggiatori, ma due persone stupende con cui mi sono tenuto volentieri in contatto.

Torno a casa con il nervoso che ormai mi consumava dentro...

Conosco su di un sito internet un ragazzo di nome Nicola che è già arrivato in Nepal in moto, e sarebbe partito a Settembre dell'anno dopo in bici per l'Africa (un pazzo), che mi tira su il morale parlandomi benissimo di quei posti.

Non mi basta...

Per sbollire un po’, vado a farmi dieci giorni a cavallo del capodanno in Tunisia.

Con l'aereo?? Non sia mai!!!!!

Con la mia fida California da sabbia, il mio fedele zainetto da competizione (Tamara) e con i miei due nuovi amiconi Angelo e Cristiana con il loro BmwGS.

Bello, anzi stupendo, ma il mancato ingresso in Iran mi brucia ancora!

Che faccio? Ovviamente ci riprovo, questa volta però il mio occhio si sposta lentamente verso oriente.

Mi passa per la testa di provare a visitare l'lran andando verso l'India...

Convincere Tamara comincia ad essere difficile, compagni di viaggio un miraggio...

Dopo una lunga trattativa convinco Tamara... :¬)

Nel frattempo inizia la "preparazione" della moto...

Rinforzo e modifico i supporti del portapacchi e gli attacchi dei bauletti, mi faccio allargare dal mio amico Ricky il serbatoio per sopportare distanze più lunghe senza rischiare di rimanere senza benzina (adesso faccio 500 km), aggiungo un faro/stop sul retro e due fari anabbaglianti supplementari (meglio viaggiare in sicurezza).

Adesso non mi ferma più nessuno!!! (Forse :¬)

Sul forum di Mototurismo leggo di un libro scritto da un certo Italo Barazzutti che parla di un viaggio verso la Mongolia e, incuriosito, me lo faccio subito spedire...

Me lo bevo in due serate!

Molto coinvolgente, ti appassiona soprattutto la parte "umana" del viaggio, è scritto con molta passione e semplicità, mi convince che volere è potere, grande Italo!

Chi è interessato può richiedere il libro via email direttamente all’autore (ibarazz@tin.it).

Ci scambiamo qualche email, un giorno gli faccio presente che viaggio ero intenzionato a fare spiegandogli che, la gente che mi stava intorno, me ne diceva di tutti i colori per farmi desistere...

Mi risponde molto saggiamente: "io ho imparato che chi tenta di dissuaderti, il più delle volte lo fa per nascondere le sue debolezze e magari crearsi un alibi, oppure per invidia!".

Riprendo la carica, grazie Italo!

Andarci da solo non mi andava e così un giorno all'improvviso sul forum di Moto.it, dove mi ero appena iscritto, leggo un messaggio ambiguo che dice "Ciao, sono Domenico. Vorrei andare in moto verso l'India in Ottobre, qualcuno viene con me???"....

Ma perchè devo leggere ste cose!

Gli rispondo e subito ci incontriamo, mi spiega che il suo obiettivo in realtà sarebbe quello di raggiungere il Perù.. MMM???

Passando dall'India???!!!

Vuole stare via un anno in giro per il mondo visitando l'oriente, poi avrebbe spedito la moto in America finendo il suo viaggio in Perù da alcuni amici e lì avrebbe messo su casa... Ma dai! eheheh!!

Domenico, tipo strano, architetto, con sei mesi di moto alle spalle con un Transalp muffissimo...

Mi chiede di dargli una mano con la moto, di dargli qualche consiglio utile e cosi i rapporti si stringono...

Ma lui vuole partire a fine Ottobre, vabbuo qualche ricerca insieme non fa mai male...

I rapporti si stringono sempre di più, lo porto a fare qualche giro in moto insieme a dei miei amici fra cui il Maci, appena tornato da una luna di miele in Messico con la sua moto (e con Annalisa sua moglie), poi c'è il Virgilio con Dafne e la sua NUOVA BMW GS (LaPoderosa)...

Una frana, Domenico non sembra proprio adatto alla moto, va pure a farsi un giro in Spagna ma viene travolto da un camion, qualche giorno di ospedale e la moto tenuta in piedi da del nastro adesivo...

Un giorno gli dico "Senti Domenico, non è che hai voglia di anticipare il viaggio verso la metà di Agosto? Sai, visto che sei poco esperto potremmo andare via insieme..."

Deciso! Si parte insieme a metà Agosto ma prima c'è da sostituire quel rottame del Transalp, finalmente trova la moto adatta!

Un SuperTenere con pochi kilometri a Parma!

Una sera lo carico sulla mia moto e lo porto a Parma, la moto è ok, affare fatto!

Cominciamo a preparare i documenti quando sempre sul forum di Moto.it dopo un'altro disperato tentativo di ricercare qualcuno disposto a seguirci leggo "bhe, io potrei seguirvi in Iran"...

E' Davide, avvocato di Bari, lo contatto via email e mi rincuora dicendomi che sarebbe venuto in Iran con noi "Magari anche un pezzo del Pakistan, chissà...".

Ci teniamo tutti e tre in stretto contatto per organizzare il viaggio e per fare i documenti.

Questa volta il Carnet lo faccio, ma alcuni contrattempi ci fanno slittare prima di tre giorni, poi di altri tre la fatidica partenza...

Infine per me la partenza viene posticipata al 21 di Agosto mentre, gli altri due sarebbero partiti intorno al 10 Agosto per visitare zone della Turkia che non avevano ancora visto...

Purtroppo la fretta mi fa aumentare i costi dei vari documenti (sopratutto il Carnet), ma ormai non potevo rinunciare...

La data è fissata!

Il 25 Agosto ci incontreremo a Dogubayazit (paese dominato dal vicino Monte Ararat), partendo da posti e con date diverse, viaggiando per strade diverse...

Avremmo dovuto arrivare in India o nelle migliori delle ipotesi in Nepal e da li avremmo spedito la moto su di un cargo...

Ce la faremo?

Tamara ovviamente dice di no, il Maci dice di no, Virgilio (che nel frattempo ci da una lieta novella, DIVENTA PAPA!) dice di no...

Degli amici addirittura mi dicono che in Iran c'è la guerra (magari guardano la TV di 20 anni fa quando c'era la guarra Iran/Iraq?), altri che "In quei posti ti prendono i soldi e poi ti mettono a pecorina..!!!!" ed altri ancora "Cosa vai a fare li? Cosa vuoi che ci sia da vedere?!!", pazzesco come sia ignorante la gente...

Gli unici che mi tirano su il morale sono il grande Italo, Angelo e Cristiana, Silvia, Ago, Dami, Nicola, mia sorella, quel pazzo di mio cugino Franco (che corre in pista, neanche avesse vent’anni!! ihihih) e Mattias che a sua volta sta partendo per un mitico viaggio con la sua BmwGS in Egitto...

Anche poche altre persone mi incoraggiano a non desistere.

Camuffo il viaggio e racconto di andare in ferie sul Lago Maggiore, solo perchè non ho voglia di farmi rompere i marroni dalle persone non interessate, tutte le altre, i miei amici più stretti, i colleghi di lavoro più giusti, li avrei informati passo passo attraverso email.

(Beh, almeno quelli che usano internet... :¬)

Si va, ho promesso ad Azar&Company che sarei andato questa volta.

E si sa...

Le promesse si mantengono sempre!!!

A tutti i costi!!!

 

BACI, ABBRACCI E COCCOLE...

 

VENERDI' 20 AGOSTO 2004

Dopo l'ennesima giornata di lavoro finisco di preparare la moto, vado a casa, mi lavo, mangio, stappo per l'occasione una stupenda bottiglia di Gattinara Riserva del '98...

Telefonatina ad Angelo e Cristiana che mi danno l'estrema unzione, ai miei amici Lory, Marco e da quasi un anno anche Giulia...

Faccio uno squillo anche a mia sorella Susy che è ancora in ferie in Portogallo (l'anno scorso sarebbe venuta con me in Iran!!!).

Saluto mia madre Franca che scoppia in lacrime seguita da Tamara (che palle, cominciamo bene!) e abbraccio mio padre Piero che, anche lui, è visibilmente commosso.

A mia madre dico ridendo: "Mamma, guarda che non sto partendo per la guerra! Al limite mi rapiscono da qualche parte nel deserto, ma con qualche soldo di cauzione si mette tutto a posto, ihihih!!!".

Le lacrime di mia madre e Tamara aumentano!!!

Parlo con mio padre e gli dico: "Lillo, sai benissimo che il mio obiettivo è sempre quello di tornare per romperti le palle, ihihhi", gli strappo un sorriso...

Saluto mia zia Oriana e mio zio Gianni (due "ragazzi" handicappati che vivono insieme a noi... dolcissimi! Sono stati in piedi fino a tardi per salutarmi... rimarranno sempre nel mio cuore), poi passo ai miei cani Guido, Shardon, Silvia e Ugo e al mio gatto Willy...

Andiamo a salutare gli amici a casa di Jeans (Franchino, un pachiderma di 140 kg!!! che sogna di comprasi un Varadero...).

A casa sua, oltre a sua moglie Assunta, ci aspetta per l'occasione tutta la compagnia, Vito, Daniela, il Gufo e Zano...

Tamara saluta la sua amica del cuore Assunta e scoppia a piangere (ma santo dio!)...

Qualche santo che prende il volo ed un paio di caffè...

Sono veramente stanco e nervoso, stanotte afterhour in moto!!!

Baci, abbracci e verso la mezza si parte!

  

IL VIAGGIO...

QUASI REPORT, QUASI STORIA DI VITA...

 

SABATO 21 AGOSTO 2004 - ORE 00,00 - PARTENZA!!!

Il contachilometri segna 70954...

Finalmente...

Passo dalla piazza del paese, solite facce incredule al mio passaggio... A Cameri (qualche zabètta a parte) non ci sono mototuristi, è una razza in via di estinzione... :¬)

Partiamo di notte in mezzo ai lampi, fortunatamente incontriamo solo la strada bagnata ma niente più, la pioggia, per ora, ci risparmia.

Le gomme non sono troppo stabili, le ho caricate di azoto prima di partire per farle durare di più e per evitare possibili scoppi dovuti al calore di quei posti, ma sul bagnato pelle d'oca!

Rallento l'andatura.

Attraversiamo la Slovenia che è ancora notte.

Il doganiere ci chiede "dove siete diretti?" - ed io, da vero gnorri, "In Turkia..." mi risponde "Così lontano??!" (figuriamoci se gli dicevo che andavamo in Nepal!!!).

Dopo Liubijana spunta l'alba, ci fermiamo a bere un caffè, ma la stanchezza dei giorni passati comincia a farsi sentire...

Mi accorgo di avere una piccola perdita d'olio dai coprivalvole che prima del tagliando non c'era...

Avevo chiesto al meccanico di cambiarmi le guarnizioni, me le ha messe nel conto ma evidentemente non le aveva rifatte, questa me la lego al dito...

Arriviamo in Croazia, qualche colpetto di sonno per cui facciamo più soste del previsto, sarebbe troppo pericoloso.

Arriviamo alla frontiera con la Yugoslavia, miii che coda, poi qua sono veramente pallosi, con un po' di pazienza passiamo e il sonno comincia a sentirsi sempre di più...

Tamara mi tiene sveglio parlandomi e dandomi delle legnate sulla testa e sui fianchi...

Facciamo soste anche ogni 50 km, comincia ad essere dura...

Lo sapevo!

Non avrei dovuto lavorare come un cane fino a due ore prima della partenza, ma si sa, d'altra parte è così... :¬)

Passiamo Belgrado, in mezzo a quei palazzi che incutono sempre un po di timore, visti e rivisti in televisione qualche anno fà.

Ci si accorge, dalla faccia della gente, che è un paese in faticosa ripresa, ma niente più...

Passo vicino all' AUTO SERVIS che mi aveva saldato la moto l'anno scorso...

Una bella strizzata ai maroni come antidoto contro la sfiga non poteva mancare!!!

Sempre più faticosamente arriviamo alla frontiera Bulgara, bisogna stare attenti, l'anno scorso ho beccato pure una multa con il TeleLaser!!!

Siamo costretti ad andare a 40 km/h per colpa di ripetuti lavori in corso e pattuglie della pula ogni 3 km!!!

Stranamente per passare la frontiera ci mettiamo solo un'oretta (i doganieri bulgari comunque pallosi e poco simpatici), arriviamo vicino Sofia e decidiamo che l'agonia deve finire, sono troppo stanco.

Ci fermiamo in un alberghetto di nostra conoscenza sulla strada vicino a Sofia, dopo soli 1446 km... che palle!

Mangiamo e schizziamo subito a dormire!

Decido che è anche il caso di fare SvegliaFREE, ovvero quando ci svegliamo ci svegliamo!

Manco il tempo di...

Che svengo sul letto!!!

 

DOMENICA 22 AGOSTO 2004 - ORE 10,30

Il contachilometri segna 72400...

Ci svegliamo alle 10,30 in ritardissimo, colazione e viaaaaa!!!

Superiamo Sofia, un po' di autostrada, poi una lunghissima statale, solita pallosa frontiera Bulgara ed eccoci in Turkia dove la procedura è un po più veloce.

Finalmente qualche faccia sorridente, ciao amici turki!

Spostiamo la lancetta dell'orologio in avanti di un'ora e si prosegue verso Istanbul.

Passiamo sul bosforo che è quasi sera; é sempre stupendo...

Ne rimango incantato come se non l'avessi mai visto.

Siamo partiti troppo tardi stamattina, così proseguiamo per un pezzo fino a Gebze, sul Mare di Marmara dove ci fermiamo in un alberghetto. Andiamo a mangiare e festeggiamo, comatosi, il compleanno di Tamara...

Auguri croce! Buon ventisettesimo compleanno!!!

Telefono a Davide, che mi dà la sua posizione; è a Trabzon sul Mar Nero, domani raggiunge Ani (sul confine armeno), ci aggiorniamo più avanti.

Buona notte! :¬)

 

LUNEDI' 23 AGOSTO 2004 - ORE 9.00

Il contachilometri segna 73100...

Con un po di scazzo partiamo verso Ankara, prendiamo un pò d'acqua, a tratti il tempo non è più clemente con noi, non poteva andarci sempre bene.

Rallento sempre per il solito problema ai copertoni...

Ci fermiamo a mangiare, parcheggio la moto e davanti a me una bambina tenerissima... "Welcome to Turkia"...

Si mette a vomitare viola, un tubo di vomito continuo... che schifo! E poi... Che pubblicità alla locanda! Vabbuo succede... bloooohhhh!!!

Ritorna il sole e, una volta superata Ankara, ci dirigiamo verso Hattusa (sito Unesco degli Ittiti).

Facciamo un bel tratto di sterrato, arriviamo ad Hattusa e li ci fermiamo a dormire, domattina visita al sito.

 

MARTEDI' 24 AGOSTO 2004 - ORE 8.30

Il contachilometri segna 73702...

Andiamo al sito, entriamo e subito un mandarino ci avvicina, capisco subito che voleva farci fare una visita guidata...

Vabbuo devono campare pure loro, così lo accontentiamo...

Perdiamo tutta la mattina su sto sito che poi, a parte un paio di porte e il panorama, non è un granchè.

Ci porta in macchina dicendoci che la strada era brutta per la moto (allora non hai visto che strade ho fatto io nella mia vita, amigu...).

Alla fine intorno a mezzogiorno, immaginando di dovergli dare una decina di milioni di lire turke, mi dice in mezzo italo/turko/inglese "sai abbiamo fatto il giro in macchina, cazzi e mazzi, sono 35 euro!", gli rispondo scocciato "amigu, mio amigu, ma che cazzo dici, 35 euro?!?" mi guarda, come per dirmi "non ti ho mica chiesto tanto... solo perchè sei tu...", ed io "senti mio amigu, solo perche non ho tempo di mangiarti la faccia ti do 30 dollari e come si dice dalle mie parti...

Va fòra dal bali!!!"

Incazzati neri prendiamo la moto e ripartiamo.

Ancora un tratto di sterrato dove incontriamo una probabile vittima di qualche camion...

Una bellissima tartaruga (ce ne sono molte sull'anatolia), intenta ad attraversare la strada... la prendiamo, anche se non era completamente d'accordo, la carichiamo in moto sulle braccia di Tamara (non so chi avesse più paura delle due).

Facciamo un tratto di strada e la liberiamo in un posto sicuro, la tartaruga mi ringrazia cagandomi sui pantaloni, ingrata!

Poco dopo ci fermiamo a pranzare, ad una bancarella compriamo un melone, dell’uva e del pane per il tonno... GNAM GNAM!!!

Ora è il momento di pestare un po' di strada, siamo in ritardo!!!

Incontriamo 500 km di lavori in corso, sterrato, asfalto liquido che mi fa slittare e mi impiastra la moto, ancora un po' e mi mummificavo!!!

A sera tarda arriviamo vicino a Erzurum, ci fermiamo in una topaia, purtroppo l'unico posto possibile!

Cena con scatolette di tonno (portate per le emergenze).

Il telefono non prende, chiamerò domani mattina Davide per l'incontro, buona notte...

 

MERCOLEDI' 25 AGOSTO 2004 - ORE 6,30

Il contachilometri segna 74368...

In quella topaia lusso da quarantadue stelle che puzzava di legno bruciato e antichizzato, le finestre erano senza tende e subito il sole mi trafigge gli occhi, ok, tanto non sto nella pelle!

Andiamo via più veloci del vento.

Passiamo velocemente il tratto che ci divide da Dogubayazit, arriviamo intorno alle 10,00.

Passiamo strade fitte di militari, nel sempre bellissimo Curdistan più profondo, poi ci spunta il sempre incantevole Monte Ararat, l'unico innevato, con la sua solita nuvoletta intorno alla cima.

Aspetto Davide sulla strada dove sarebbe dovuto arrivare, fa un caldo boia, e non arriva...

Mi faccio un giro nel paesino, incontro due ragazzi italiani con un muffissimo Transalp che, gonfiandosi il petto, mi dicono "Beh, qui noi abbiamo finito, adesso torniamo a casa...", risposta "Beh amigu, invece il nostro viaggio è appena iniziato, da qui proseguiamo", e se ne vanno...

Telefono a Davide e non risponde, arriva mezzogiorno...

Andiamo ad aspettarlo in una locanda, dopo un po' ci chiama, facciamo fatica a capirci, cazzo cominciamo bene...

Dopo un po' prendo la moto e ci incrociamo in mezzo al paese, bon...

E' strano, ci conosciamo da un po' di tempo, anche se solo per telefono, e, a momenti, ci diamo del lei...

Andiamo subito a vedere uno splendido caravanserraglio aggrappato su di una montagna, a due passi dal paese... da qui c'è una vista della vallata e dell'Ararat che ci lascia di stucco.

Torniamo in paese e ci infiliamo in albergo, contrattiamo un po' e chiediamo di poter parcheggiare le moto.

Indovinate dove? Dentro la hall!!!

Con un improbabile zerbino di ferro mi fanno salire, lo zerbino mi schizza contro il parafango, picchio contro la vetrata, che cazzo!

Niente paura, il parafango solo un po' graffiato, e 2000 bambini di merda intorno alla moto che ridono!!!

Usciamo a mangiare noi tre, cominciamo a prendere consapevolezza del fatto      che...

Dov'è Domenico?!?

Nessuna notizia, nessuna telefonata, ce la farà ad arrivare?

E' ancora vivo? Bah....

Facciamo un giro all'internet point del paese, mi collego, scarico la mail e ne vedo una di Domenico del 23 Settembre che dice "Sono a Van, ho grossi problemi con i documenti, spero di sistemarli per il 25 agosto, anche se penso sia molto difficile, in ogni caso ce la sto mettendo tutta, se puoi raggiungermi a Van entro il 25... Ti tengo informato via internet, saluti".... miiiiii!!!

Poi arriva subito un'altra email del 24 Settembre "Non trovo il tuo numero di cellulare, Se non ti vedo arrivare a VAN ci vediamo all'appuntamento il 26, qui tutto male ciao", e che caz!!!

Ne arriva subito un'altra, dice che è caduto con la moto, gli è uscita la spalla, una vecchia guardiana di mucche lo ha aiutato a tirarla su; poi, gli hanno fottuto i documenti e hanno cercato di collegargli i fili della moto per fottergliela e stava cercando un meccanico per ripararla...

E che cazzo Domenico non è che te l'hanno messo pure in quel posto??!!!

Panico, non sappiamo se arriverà all'appuntamento domani, non sappiamo se potrà passare la frontiera senza documenti (e poi quali), non sappiamo se dobbiamo andare ad aiutarlo...

Gli scrivo il numero di telefono, l'albergo dove siamo e pregando Allah andiamo a dormire, domani è un altro giorno si vedrà...

 

GIOVEDI' 26 AGOSTO 2004 - ORE 8,00

Il contachilometri segna 74740...

Andiamo a fare colazione con Davide in una pasticceria, mmm che buoni i dolcetti col miele...

Torniamo a controllare l'email nell'internet point, ma nessuna notizia di Domenico.

Davide decide di passare la frontiera, ci saremmo reincontrati con lui a Tehran, noi avremmo aspettato quel rottame di Domenico senza sapere se arriverà.

La mattina è lunga nella camera dell'albergo, per ammazzare il tempo decidiamo di recuperare i quattro giorni di astinenza, quando arriviamo sul più bello...

Sento bussare la porta. Panico non l'ho chiusa!

Sarà il cameriere che fa le pulizie.

Prendo la prima cosa che trovo, i pantaloni di Tamara!!!

Li infilo al volo e a momenti esplodono, con un arnese troppo visibile che fa da appendipanni...

Sento aprire la porta, sono in gaffe clamorosa, trovata geniale, ci appendo un giubbotto e come per magia sento una voce "Perdonami! Simone sei tu!?!"...

Ma porc!!! Fingo spudoratamente (sempre con l'appendino in vista) e dico "Domenico, amico mio sei arrivato? Come va tutto bene? Aspetta che riordino la camera e ti faccio entrare!" grrrrrrrrrrrr!!!!

Una volta rimessi i miei pantaloni e perse le sembianze di una checca, lo faccio accomodare e ci racconta le sue sventure, era senza libretto della moto, ma è intenzionato a passare la frontiera ugualmente, ce la faremo???

Carico la moto e via verso la frontiera, oggi sarà una giornata mooooolto lunga!!!

Ci accorgiamo subito che sarà molto dura passare la frontiera turka (e figuriamoci quella iraniana), ma non avremmo mai pensato a quello che realmente ci sarebbe accaduto...

Non solo senza libretto e senza il foglio di ingresso della moto, ma con il Carnet de passage con uno zero in più sul numero della targa... Noooo non è possibile!!!

I turki, molto fiscali, gli dicono che non va bene, poi senza foglio d’ingresso, per loro era come se fosse entrato illegalmente in Turkia, a niente sono serviti i tentativi di corruzione, le lacrime di Domenico, stratagemmi ed adulazioni di vario tipo...

Soluzione, aspettiamo il fax da Kapikule (frontiera Bulgaria/Turkia)! Se il documento fosse saltato fuori e anche su quello ci fosse stato il maledetto zero in più allora tutto bene, altrimenti avrebbe dovuto pagare una multa pari al valore attuale della moto per importazione illegale!!!

Incontriamo un ragazzo italiano che passa la frontiera a piedi, parliamo un po' con lui e ci dice di aver visto due motociclisti italiani dalle parti di Shiraz, diceva che dal caldo sudavano freddo e avevano la faccia viola, cazzarola ci sarà un caldo incredibile!!!

"Per il resto (ci racconta) è andato tutto bene, gli iraniani sono stupendi", meno male...

Dopo quasi 6 ore in frontiera arriva il fax, forse anche stufi di avere Domenico fra le palle ci fanno passare.

Si, ma adesso ti voglio vedere in Iran, dobbiamo inventarci qualche colpo da maestri...

Gli ufficiali stanchi, ormai è sera, ci sediamo con loro e teniamo le moto ben distanti con quella di Domenico imboscata dietro alla mia.

Gli ufficiali ci offrono da bere mentre guardano il Carnet, accettiamo e ringraziamo per la bevuta a scrocco.

Magia! Domenico parla con uno di questi, gli chiede "Quanti figli hai" - risponde "Cinque!", e Domenico "Ma sei un grandeeee, dammi il cinque!!!" - gli alza la mano come un boxeur dopo una vittoria e grida a squarciagola "You are the Champion!!! Five children!!!" e a gesti gli fa capire "Ci dai dentro è!!!".

L'ufficiale arrossito o incazzato (non lo sapremo mai), si siede sconvolto...

Poi ne prende un altro, tira fuori la macchina fotografica e grida "Dai facciamo una foto tutti insieme, siamo tutti amici!!!", io faccio il fotografo anche per nascondermi un po' dalla vergogna.

Comunque la tattica funziona, non controllano la targa, ci danno il Carnet più un foglietto e, in pochi secondi, schizziamo via prima che qualcuno se ne accorga.

Arriviamo agli ultimi due controlli della frontiera, uno lo passiamo velocemente, ci guarda solo i passaporti, e qui arriva il bello...

Ultimo ostacolo fra noi e l'Iran...

Un pulotto ci ferma davanti alla cancellata, mi guarda il Carnet e mi controlla la targa, mi giro verso Domenico e ridendo gli dico "Bon, adesso ci inculano a sangue".

Il pulotto arriva da Domenico, legge il Carnet, fa per guardare la targa e, di "botto", un'altra magia del fenomeno!

Fingendo di scendere dalla moto sbilanciato, lascia cadere la moto rompendo pure uno specchietto...

Il pulotto preso dal panico e dalla foga di rialzarlo non controlla la targa, gli dà il Carnet e schizziamo via!!!

Siiiii, gabbata la frontiera dell'Iran, scappiamo prima che qualcuno se ne accorga!!!

Appena usciamo dal cancello veniamo letteralmente assaltati da persone ambigue...

Camminano di traverso strusciando i piedi, con la testa leggermente bassa e gli occhi in diagonale, coprendosi la bocca con una mano dicendo a ripetizione "Change, change, change, change, change", all'infinito, miii che presse...!!!

Spostiamo di un'altra ora e mezza in avanti le lancette dell'orologio, è tardissimo, è buio!

Raggiungiamo Maku, cittadina a una trentina di chilometri dal confine.

Ci fermiamo sul bordo di una strada e subito veniamo incantati dalla gentilezza di questo straordinario paese.

Una macchina si ferma e ci chiede se avessimo avuto bisogno di aiuto...

Rispondo positivamente dicendogli che cercavamo il Maku Inn, hotellino con parkeggio...

Il tipo ci accompagna insieme a tutta la sua famiglia fino dentro l'hotel!

Gentilissimo! Lo ringraziamo e lo salutiamo.

Appena entriamo ci becchiamo subito due sposini sulla porta (cena nunziale), li saluto e mi complimento, loro, a bocca aperta come se arrivassimo dalla luna, contraccambiano.

Per oggi ne ho abbastanza, e poi devo recuperare il tempo perso stamattina per colpa di Domenico, grrrr...

Buona notte :¬)

 

VENERDI' 27 AGOSTO 2004 - ORE 8,30

Il contachilometri segna 74810...

Ripartiamo verso Tabriz, strada piena di camion, ma suggestiva...

Da qualsiasi macchina arrivano saluti e sorrisi.

Ci fermiamo a fare benza, è una festa!!!

Sapevamo che costava poco, ma non immaginavamo potesse costare meno dell'acqua!!!

Facciamo un pieno con 2500 lire italiane, 150 lire al litro!!!

E vaiii, che bello la faccio pure uscire dal serbatoio, spanteghiamo!

Mi alzo in piedi sulla moto e grido "Oggi offro ioooo!!! Vi amo tutti!!!".

Parcheggiamo la moto davanti ad una baracchetta (autogrill iraniano) e prendiamo da bere, il vecchietto ci chiede 700 indicandolo sulla calcolatrice, bene tiro fuori 700 Rial, e lui "nooo, 700!"...

Allora gli scrivo con la calcolatrice 700 e gli indico le due banconote che compongono i 700, niente da fare lui intendeva 7000 Rial ma ci indicava 700..... Toman.

A dire il vero conoscevo anche questa usanza strana, ma volevo capirne il perchè...

Praticamente loro parlano sempre in Toman che non è altro che i Rial ma con uno zero in meno.

Ho chiesto a decine di persone come mai questo utilizzo cosi strano, nessuno mi ha saputo dare una risposta sensata, tutti dicevano "Semplice 100 Toman sono 1000 Rial, è come voi che dite 1000 lire...", ma cazzo, noi diciamo 1000 lire e sono 1000!!!

Niente da fare rimarremo con il mistero Rial/Toman che ci consumerà lentamente fino alla morte... Curioso ve?! :¬)

Facciamo per ripartire eeeee.... "Welcome to Iran!!!"

Vedo una cosa che non avrei mai voluto vedere, un bel chiodo piantato nel copertone, ma caz!!!

Tiro fuori il mio kit attrezzi e con la pinza lentamente estraggo il chiodo, fortunatamente non ha fotaro il tubeless, teniamo sott'occhio la gomma, speriamo che tenga...

Partendo vedo l'ennesima macchina che mi saluta, ma questa insiste, guardo bene incuriosito...

E' il signore che ci ha accompagnato in albergo ieri sera, mi indica di seguirlo, seguiamolo...

Ci porta in un posto sulla strada dove (dice lui) c'è un'acqua spettacolare che fa bene per lo stomaco, cosa faccio?

So che potrei pentirmi di bere quell'acqua da una fonte, ma non posso rifiutare!!!

Riempio la bottiglia dalla fontanella e ne faccio una bella golata insieme al mio amigu...

Nel frattempo mi racconta che lui è di Maku e stava tornando a Tehran dove lavora, ci invita ad andare a dormire a casa sua.

Noi rifiutiamo e gli spieghiamo che saremmo andati verso il Mar Caspio, poi il giorno dopo ci aspettavano degli amici a Tehran (che poi è vero).

Rimane un po' offeso (trovamene uno qua che si offende se non vai a dormire a casa sua), comunque vuole darci una mano e ci accompagna all'incrocio dove avremmo svoltato per andare verso il Caspio.

Ci saluta, vuole il mio numero dicendomi che ogni tanto viene a Linate dove ha una sede della ditta di trasporti dove lavora, mi da un biglietto da visita e una penna (io stamperò mezzo milione di penne l'anno!), tieniamolo buono, non si sa mai...

Prendiamo la strada e ci accorgiamo subito che erano cazzi acidi, buche enormi, bivi senza indicazioni, tratti di sterrato, ma un paesaggio a dir poco stupefacente!!!

No problem, primo bivio chiedo a due vecchietti, prima cosa mi danno la mano e mi chiedono da dove vengo e se sto bene, poi mi invitano a sedermi per bere un Chay con loro, dopo un po' di trattativa per poter alzare i tacchi mi danno l'indicazione...

Arriviamo su un tratto sterrato e ci imbattiamo in un torrentello che ha straripato, davanti agli occhi increduli di una famiglia che faceva picnic li vicino attraversiamo, la California si trasforma (come spesso accade) in un mezzo anfibio e supera brillantemente quei 7/8 metri (alti circa 40 cm.) di acqua che ci separano dal resto della strada...

Altro bivio, altra gente che ci corre incontro per darci le informazioni, e cosi via per tutto il giorno...

Ci becchiamo addirittura due tamarri iraniani con una moto custom con sopra taroccato lo stemma della Harley, gentilissimi.

Arriviamo ormai a sera tarda nei pressi del Mar Caspio, è buio, siamo stanchi, i limiti di Domenico si fanno sentire...

Sulle montagne, al buio, con le macchine che ci tagliano la strada, trema come una foglia e va a 10 all'ora, ci mettiamo un eternità...

Per la strada notiamo una saccata di gruppi di persone (amici, famiglie) che passano le ultime ore del loro fine settimana a fare picnic con griglie al seguito...

Domenico in una sosta mi dice "Perdonami! Nelle curve poi al buio avevo paura....", lo rincuoro...

Arriviamo finalmente ad una cittadina sul mare dove, purtroppo... Niente alberghi!

Proseguiamo, chiediamo in giro, ma niente da fare.

Ad un certo punto si ferma una macchina con su una famiglia, ci chiedono se abbiamo bisogno di aiuto e fanno cenno di seguirli.

Percorriamo una cinquantina di km dietro alla macchina, questa va talmente veloce che a momenti torniamo indietro nel tempo!!!

Arriviamo finalmente in una zona con degli alberghi, dalla macchina scendono tutti, marito, moglie e figlie, ci baciano, ci abbracciano e ci salutano, sempre gentilissimi...

Diversi ragazzi incuriositi si avvicinano e ci tempestano di domande, poi due, presi dalla foga di conoscerci, addirittura litigano e si prendono a mazzate, io fischio e gli faccio capire che non era il caso, abbassano gli occhi e se ne vanno.

Cerchiamo 'sto benedetto albergo!

Ne troviamo uno che ci fa parcheggiare le moto dentro al ristorante, spettacolo!!!

Spostano tutti i tavoli, foto a nastro con tutta la gente che c'era dentro.

Curiosamente guardano lo stemmino con la bandiera italiana posto sul mio bauletto e mi chiedono “Da dove vieni...?“

Anche se sullo stemmino c’è scritto “ITALY” non riescono a leggerlo!!!

I caratteri latini riescono a leggerli solo chi parla inglese e comunque con una certa fatica.

Bhe, figuatevi cosa capisco io dei loro caratteri!!!

Ormai siamo stanchi, li salutiamo e ci fiondiamo nel letto.

 

Continua...