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Squali a Sharm el Sheik
un commento di Riccardo Sturla Avogadri esperto di squali

AVVENIMENTI A SHARM EL SHEIK

di riccardo sturla avogadri

Spettabili media, tv, radio e giornali, visti gli avvenimenti di questi ultimi giorno in Mar Rosso, non posso non scrivere un comunicato ufficiale da esperto in squali. Come molti di voi sanno studio gli squali da 25 anni e ho fondato la Shark Academy Onlus www.sharkacademy.it . Con Mauro Rigoni e Monica Montellato abbiamo creato a JESOLO LIDO (VENEZIA) ITALIA il più grande centro ricerca squali al mondo, dove ho potuto mettere in esposizione i miei 25000 pezzi da collezione e di ricerca raccolti in questi anni in tutto il mondo e preso da altri centri e acquari, 60 squali vivi che ora sono in 30 vasche, tutte coppie per la riproduzione e lo studio del comportamento in cattività. L’anno scorso abbiamo liberato 2 squali in Adriatico. Nel centro abbiamo avuto squali tigre, zambesi, longimani, toro, martello etc. per un totale di 27 specie diverse, sulle quali ho personalmente effettuato studi comportamentali e non solo. Abbiamo una nuova barca da ricerca scientifica di 13 metri per spedizioni nel mediterraneo con base presso la Marina di Porto Rotondo (Sardegna). In questi giorni ho sentito alla radio, tv e letto delle cose sugli avvenimenti in mar rosso che non hanno niente di vero. Comincio con il dire subito che non si tratta di uno squalo bianco l’autore degli attacchi in quanto lo squalo bianco non è presente nelle acque del mar rosso ma ci transitano solo femmine quando passano per andare e tornare dal mar mediterraneo per dare alla luce i loro piccoli in aree marine NON DI CACCIA. Lo squalo bianco mangia foche e ha un tipo di attacco del tutto diverso da quello che è stato effettuato ai turisti (vittime) in mar rosso. Diffido quindi dal continuare a mettere terrone inutile ai lettori dicendo che uno squalo bianco è presente nelle acque antistanti Sharm El Sheik. (Non abbiamo ancora imparato che prima di dire cazzate in tv e meglio chiedere a degli esperti del settore anzichè inventare e mettere paura alle persone per niente). E’ vero che sono stati catturati degli squali MAKO, che appartengono alla stessa famiglia degli squali bianchi (ordine lamniforme, famiglia lamnidae: 5 specie: squali bianco, squalo mako pinne pettorali corte, squalo mako pinne pettorali corte, smeriglio e squalo salmone) questi sono i 5 squali veloci tutti molto simili tra loro. LO SQUALO MAKO ha i denti a punta NON SEGHETTATI, che usa per trattenere piccoli pesci cefalopodi etc, cibo viscido che senza la particolarità della forma a uncino gli scivolerebbero di bocca. Le persone attaccate in questi giorni hanno avuto arti tagliati di netto dalle foto e dallo studio del taglio è chiaro che NON PUO’ ESSERE STATO UNO SQUALO MAKO. Di conseguenza l’unico squalo che può essere stato anche perché è stato chiaramente visto, fotografato e identificato sott’acqua durante il primo attacco è lo squalo LONGIMANO nome scientifico Carcharhinus longimanus (Poey, 1861) chiamato in Inglese - Oceanic whitetip shark; Francese - Requin océanique; Spagnolo - Tiburón oceánico , (NON CENTRA NULLA LO SQUALO PINNA BIANCA DEL REEF CON IL LONGIMANUS!!!) NON SI TRADUCE MAI IL NOME DI UN ANIMALE DA UN'ALTRA LINGUA SI USA IL NOME GRECO/LATINO O QUELLO STABILITO NELLA PROPRIA LINGUA PROPRIO PER EVITARE EQUIVOCI DI IDENTIFICAZIONE DELLA SPECIE.

Ora che abbiamo capito che si tratta di uno squalo Longimano, posso dire che per esperienza personale potrei ipotizzare che si tratti di due esemplari e non di uno. Facendo un passo indietro nel tempo, voglio ricordare che gia l’anno scorso era stata attaccata e uccisa una turista tedesca che faceva shark feeding nei dintorni di Marsa Alam presso il reef di Elfistone dove da anni tutti sanno che sono presenti gli squali Longimanus. Dopo quell’episodio sono state ristrette e punite maggiormente le persone che offrono mangiare agli squali. Gli squali Longimanus non trovando più il mangiare che prima trovavano regolarmente da pescatori o subaquei di quella zona, hanno iniziato a cercare mangiare altrove. Lo squalo Longimano ha una caratteristica particolare: riesce a mettere la testa fuori dall’acqua e usare le narici per annusare pure l’aria! Grazie a questa particolarità riesce a seguire i pescherecci che lasciano una scia di pesce, e probabilmente hanno sentito l’odore di cibo dei ristoranti che viene dalle coste di Sharm El Sheik, attirato dai rumori, dalle barche e dal movimento essendo gli squali pesci cartilaginei curiosi si sono spinti molto vicino alle coste. Proprio mentre scrivo questo articolo mi è stato comunicato dalle autorità Egiziane che un gruppo di esperti in squali provenienti da tutto il mondo è stato chiamato per mettere luce sugli avvenimenti. Anche io ho dato la mia disponibilità, forte del fatto che abbiamo avuto nel centro ricerca squali di Jesolo Lido, 2 Longimanus per 8 mesi e del materiale da ricerca scientifica. L’autorità Egiziana si e divisa in due gruppi: quelli che vogliono ammazzarli tutti e il CDWS (CHAMBER OF DIVING & WATER SPORTS) che invece li vogliono proteggere. Ho saputo che come avevo ipotizzato circa 1 mese fa è giunta una nave carica di pecore. Durante il viaggio per arrivare in Mar rosso molte di loro sono morte e sono state buttate in acqua, dopo qualche giorno i gas che si sono formati all’interno hanno fatto tornare in superficie le pecore morte facendo formare ammoniaca, l’odore di ammoniaca infatti viene usato per attirare gli squali ed è illegale perché inquina il mare. Sono state trovare 2 settimane fa 3 pecore su alcune spiagge di Sharm El Sheik, gli squali quindi sono stati attirati sicuramente per questo motivo. Ora il cibo è finito e quindi sono alla ricerca di altro cibo sottocosta. Se un subacqueo o un bagnante fa i suoi bisogni in acqua crea ammoniaca che quindi potrebbe far confondere il bagnante in questo caso per una delle pecore che aveva mangiato fino a pochi giorni fa. Ho scritto al governo Egiziano di chiedere alle vittime se avevano prodotto ammoniaca, e di analizzare le acque degli attacchi con uno spettrofotometro della PCE-ITALIA con un reagente per ammoniaca in modo da analizzare la percentuale lungo le coste Egiziane. Spero mi diano il permesso di andare al più presto in Egitto e dare una mano. Nel caso sulla barca a vela Shark Academy che sta a Porto Rotondo abbiamo dei trasmettitori subacquei Lotek che potrei applicare agli squali e seguire il loro segnale radio per vedee costantemente dove vanno. Mi chiedo il governo Italiano cosa stia facendo a riguardo visto che negli ultimi due anni sono entrate nel mediterraneo molte specie di acque tropicali e i fondi per acquistare questo equipaggiamento ho dovuti metterceli di tasca mia… Spero che non si debba aspettare in Italia quello che sta succedendo in mar rosso ora…

Il Longimano, è la quarta specie più pericolosa in quanto può raggiungere i 4 metri di lunghezza, con una mascella molto grossa e robusta. I denti inferiori sono a punta per trattenere la preda e quelli superiori con una grossa base di appoggio, ricurvi e seghettati come le lame di un coltello. Grazie a questa caratteristica dei denti riesce a nutrirsi normalmente di uccelli pelagici, tartarughe, pesci, crostacei, e altri animali marini. E’ il maggior responsabile degli attacchi fatti ai naufraghi. Ha un attacco imprevedibile prima di attaccare gira intorno alla preda in assenza di corrente almeno 4 volte per identificare il suo punto debole. Dopo il secondo giro cambia direzione in modo da sfruttare entrambe le linee laterali del corpo in cui è presente il suo sesto senso chiamato TATTO A DISTANZA della sua linea acustico-laterale, con cui grazie ai recettori di pressione chiamati Neuromasti, è in grado di toccare l’oggetto o la persona stando anche a 100 mt di distanza. Appena il sub o il bagnante inizia a dare una direzione di avanzamento fa capire allo squalo dove si trova il suo retro, svelando la parte posteriore che in tutti gli esseri viventi è quella debole/indifesa per sferrare l’attacco. La tecnica migliore è restare fermi fare uscire aria con l’erogatore e far capire allo squalo di non essere una potenziale preda. In caso di morso accidentale mettere le mani nelle fessure branchiali in modo da soffocare lo squalo e costringendolo a riaprire la bocca immediatamente. ( I colpi sul muso gli danno fastidio e dolore ma non hanno la reazione immediata dell’apertura della bocca).

Lo squalo Longimano da alla luce da 1 a 15 piccoli che nascono già di 65 cm circa. Di colore grigio chiaro, ha delle pinne pettorali molto lunghe di colore bianco alle estremità. Quando nuota si fa avvicinare da decine di piccoli pesci per potersi mimetizzare agli occhi di altre prede, e poi una volta avvicinato fa uno scatto fuori dal gruppo di pesci per addentare la preda. Gli scarti della preda vengono mangiati dai suoi pesci pilota e pesci mimetizza tori con i quali e pronto a riprendere a nuotare per passare alla preda successiva. Nel centro ricerca squali a Jesolo Lido faremo delle spiegazioni dettagliate su questi avvenimenti con relative immersioni aperte al pubblico in mia compagnia durante il periodo natalizio dal 26 dicembre al 8 gennaio. Chiunque adulti e bambini potranno immergersi senza protezione con squali toro di 2,5 metri con o senza equipaggiamento subacqueo, e vedendo ma specialmente toccando a mani nude gli squali per far vedere che in realtà non sono pericolosi ma che vanno invece protetti. Un episodio singolo come questo avvenuto nel Mar Rosso non deve minimamente spaventare l’essere umano perché non c’e’ ragione! Per ogni altro chiarimento scrivere a info@sharkacademy.com o telefonare a riccardo al +39-348/4450216


Cral Staff
07/12/2010

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